Crescere in modo consapevole
Il ruolo dei genitori oggi è quello di aumentare la propria consapevolezza. Aiutare a sviluppare i cinque sensi del bambino significa crescere in modo sereno e libero. Trenta, quaranta anni fa non c’erano tutte queste ricerche che ci permettevano di capire in che modo i nostri comportamenti potevano influenzare la vita dei nostri figli. Oggi invece attraverso le neuroscienze e lo studio del cervello si sono fatti tantissimi progressi. Da diversi anni la scienza dimostra come i sistemi di organizzazione cerebrale vengano influenzati dall’approccio dei genitori. I primi tra anni di vita del bambino sono fondamentali in quanto si creano tutte le connessioni neurali che generano lo sviluppo delle capacità di base per gestire il mondo interno ed esterno del bambino.
I 5 sensi del bambino
La vista si stabilizza intorno al terzo mese di vita e il suo campo visivo è stabile con una messa a fuoco corretta, inoltre comincia a riconoscere i volti di mamma papà e di chi gli sta sempre vicino, costruendo nella sua mente: “L’album di famiglia”. Per aiutarlo sin da subito è meglio evitare la luce artificiale troppo forte e diretta. Meglio luci soffuse e durante il giorno utilizzare la luce naturale.
Alla nascita il neonato è già in grado di percepire bene i rumori. La percezione inizia già nella pancia della mamma dove avverte i suoni, in modo “ovattato”. Alcuni gli danno sicurezza come la voce della mamma, il battito del cuore, altri lo rilassano come la musica classica o il rumore del mare altri ancora lo fanno sobbalzare come rumori improvvisi o acuti. Per favorirlo è bene abituarlo ai rumori in modo graduale evitando di creare ambienti estremi, cioè troppo silenziosi o troppo rumorosi. Lo sviluppo completo si ha intorno all’anno di vita e ad esso si lega anche l’equilibrio.
Il tatto è l’ultimo senso che il neonato sviluppa creando un vero e proprio apprendimento attraverso l’esplorazione. Nel gioco potremmo utilizzare diversi materiali: legno, stoffa, sughero, alluminio ecc. in modo da dargli la possibilità di percepire tutte le diverse sensazioni quali: freddo, caldo, ruvido, liscio, peloso ecc. Per un bambino è normale utilizzare il tatto come strumento di riconoscimento, tant’è che per scoprire un volto lo esplora tastando, tirando le orecchie e allungando la faccia di chi gli sta di fronte, in modo curioso come nella scena del film Peter Pan con Robin Williams che rende bene il concetto.
Il primo senso che il neonato utilizza è l’olfatto, infatti il bambino conosce e riconosce subito la mamma dall’odore, che gli rimarrà impresso per tutta la vita. Riconosce inoltre l’odore del latte materno che lo stimolerà nella suzione provocando il desiderio sulle papille gustative.
Il gusto è un senso che funziona in sintonia con l’olfatto, non a caso il corpo umano è fatto in modo da avere il naso sopra alla bocca per identificare ciò che è buono da ciò che è cattivo. Ricordate il fantastico cartone animato Ratatouille dove il topolino veniva usato come tester per i cibi buoni o cattivi, o meglio per identificare i cibi velenosi per tutta la colonia…povero. Il neonato utilizza nei primi mesi di vita il senso del gusto come strumento per identificare forme, materiali, caratteristiche degli oggetti, portandoli ovviamente alla bocca.
Perché i neonati mettono le manine in bocca?
Spesso tanti genitori mi chiedono: “Ma è giusto lasciar mettere le mani in bocca al bambino? Ma è educativo?” Oppure sento nonne che ripetono: “Togli quelle manine dalla bocca! Non va bene, ti prendi le malattie” e contemporaneamente tolgono la mano dalla bocca del bambino, che dopo due secondi si rimette abilmente a ciucciare la manina. Per sfatare i miti e le credenze popolari dobbiamo comprendere come funziona il cervello di un neonato. I motivi per cui un neonato porta istintivamente le mani alla bocca sono fondamentalmente due:
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il primo è per il desiderio di suzione e per consolazione
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il secondo per imparare, conoscere ed esplorare.
Non dovete preoccuparvi di questi gesti dei neonati. Nonostante i 5 sensi del bambino il gusto è il senso per eccellenza che porta informazioni al cervello e codifica il mondo esterno. Quindi immaginate il cervello del neonato come un rilevatore, che attraverso i sensi, in questo caso il gusto e poi il tatto, registra una serie di informazioni che invia al sistema centrale. Il cervello crea con i dati raccolti, una vera e propria banca dati, che verrà utilizzata non appena riuscirà ad interagire attraverso il suo corpo.
Un suggerimento per tutte le mamme e tutte le nonne: tenete pulite, quanto più possibile le manine del bambino, evitando piccoli oggetti pericolosi che potrebbe ingerire e poi lasciatelo libero di esplorare in santa pace…. così facendo gli regalerete delle esperienze irripetibili che stimoleranno la sua curiosità e la sua intelligenza.
Per approfondire:“Il tuo bambino come educarlo e capirlo” di Margot Sunderland